Amato o odiato il tacco ha una storia millenaria, che inizia a teatro e nell’esercito, per poi arrivare alla corte francese
By Redazione Digital
Amate o odiate, considerate oggetto del desiderio o strumento di sottile tortura, le scarpe col tacco sono una calzatura che ha fatto la storia e che ancora oggi sa affascinare generazioni di donne (e uomini) in tutto il mondo.
E anche se oggi le consideriamo parte integrante del nostro guardaroba, oltre che un accessorio prettamente femminile, le origini di questa calzatura sono a dir poco sorprendenti e risalgono a migliaia di anni fa.
Ma quello che forse non tutti sanno è che, inizialmente, le scarpe con il tacco non nascono per le donne ma erano pensate per un uso rigorosamente maschile.
A indossarle non erano quindi dame e principesse, ma soldati e poi aristocratici, principi e capi di stato. Oggi considerate un sinonimo di femminilità, un tempo il tacco era per antonomasia la calzatura degli uomini più ricchi e potenti.
Nel corso del tempo le scarpe da donna eleganti hanno conquistato prima il guardaroba femminile e poi le passerelle, trasformandosi nell’accessorio imprescindibile per un look unico. Design stravaganti, punte arrotondate o squadrate, tacchi vertiginosi o bassi e sobri, ecco un piccolo viaggio nel tempo alla scoperta di questo accessorio.
Le origini delle scarpe con tacco
La prima scarpa con il tacco nasce all’incirca 2 mila anni fa e si guadagna un posto d’onore nella società ellenica come calzatura più indossata dagli attori dell’antico teatro greco.
A quei tempi, potevano recitare solo gli schiavi – rigorosamente uomini – e per dare loro più presenza scenica si indossavano delle calzature con il tacco. Più alto era, più importante era l’attore, arrivando a portare anche scarpe alte 10 centimetri.
Nel corso del tempo, la scarpa con il tacco, per una questione di comodità, viene poi indossata dai soldati che andavano a cavallo, per dare più sostegno sui rampini della sella, facilitando le lunghe traversate.
Incredibile ma vero, le scarpe con il tacco furono inizialmente indossate per maggiore comodità, tutto al contrario dei giorni nostri. L’idea fu messa in pratica dall’esercito persiano, e ci pensò poi il soldato Shah Abbas ad esportarle in Europa. L’uomo era a capo della cavalleria più potente del mondo, ecco perché questa scarpa divenne simbolo di mascolinità e forza bruta.
La nascita della zeppa
Con un rapido salto nel tempo siamo ora verso la fine del quindicesimo secolo, nello specifico a Venezia, quando le donne iniziano a portare i tacchi. Nascono le zeppe, e ancora una volta tutto parte da un’esigenza molto più concreta che estetica.
Inizialmente infatti l’idea era quella di indossare delle scarpe alte per non sporcarsi i piedi con il fango, e solo poi divennero sinonimo di ricchezza ed eleganza. Del resto, più alte erano le scarpe più lunghi dovevano essere i vestiti per coprirle, e non tutte le donne a quei tempi si potevano permettere vestiti così elaborati.
Inoltre, questi tacchi potevano anche raggiungere i 60 centimetri, quasi per sollevare le dame veneziane rispetto alla borghesia e ai ceti più poveri; pare che per potersi muovere senza cadere su tacchi così alti fosse necessario avere almeno due cameriere come supporto.
I tacchi iniziano a far soffrire ma indossarli era necessario per distinguersi e far valere il proprio ruolo in società.
I tacchi nella corte francese
Anche nella corte francese di Luigi XVI i tacchi sono un modo per far valere il proprio rango e il proprio ruolo e per contraddistinguere la corte dalla borghesia.
Proprio per il re di Francia furono realizzate delle scarpe con la suola rossa, che diversi secoli dopo ispirarono uno dei brandi di calzature più famosi al mondo. Da questo momento, però, i tacchi iniziano a diventare un accessorio prettamente femminile, e gli uomini, seppur progressivamente, li abbandonano.
Questo accade probabilmente per il fatto che le carrozze iniziano a sostituire gli scomodi viaggi a cavallo, e le automobili, alcuni secoli dopo, completano la transizione del tacco verso il guardaroba femminile.
Il tacco viene così definitivamente consacrato come simbolo di femminilità e sensualità e da quel momento iniziano a diventare accessori di stile, eleganti e chic, adattandosi alle mode che si sono susseguite nel corso del tempo.
Le scarpe con il tacco: l’istituzione
A far diventare le scarpe con il tacco un must-have e un vero accessorio di moda ci penseranno poi le pin-up anni ’50. La televisione contribuisce ad alimentare questo mito, mostrando bellissime donne con ai piedi delle scarpe colorate che slanciavano la figura. Ci vorrà poi Marylin Monroe e le dive del cinema per fare diventare la scarpa col tacco una vera e propria istituzione.
Anche nei cartoni animati e nella cultura pop di fine XX secolo le scarpe con il tacco diventano famose. Basti pensare a Cenerentola e alla sua scarpetta di cristallo oppure alle scarpette rosse di Dorothy nel Mago di Oz.
E se la storia della scarpa con il tacco è iniziata secoli fa, ancora oggi non conosce battute d’arresto ed è anzi diventata un vero e proprio oggetto del desiderio per collezionisti e fashion victim.
Da Carrie Bradshaw, che nella fortunata serie Sex and the City ha fatto scuola con la sua incessante ricerca di tacchi di lusso, oramai i brand si sbizzarriscono con centimetri e fantasie, realizzando le scarpe che ogni donna sogna di possedere nel suo guardaroba – punti bonus se si possiede la tanto agognata stanno delle scarpe di Carrie.
E se la comodità ne risente, il design unico e sensuale del tacco consente, almeno per una sera o un evento speciale, di indossare un capo che ha davvero fatto la storia della moda e che ha accompagnato generazioni di attori, soldati, re e regine e poi donne per secoli.