L’universo estetico di Sadie Williams prende spunto dai biker americani, dai punk londinesi e dalle gang giapponesi
Un po’ di Settanta; una spruzzata di subcultura anni Sessanta; quanto basta di punk. Ad amalgamare il tutto glitter e lurex scintillante a go-go. Alla settimana della moda londinese, lo scorso settembre, Sadie Williams ha riscosso il favore della critica con una collezione (SS19) sorprendentemente armoniosa nonostante i forti contrasti. Dal mood nostalgico, ma al tempo stesso futurista. Anche il set fotografico esprime questo dualismo: vi ha collaborato Olu Ogunnaike (che ha studiato con Sadie Williams a Brighton ed è attualmente studente alla Royal Accademy of Arts), che ha ricoperto il pavimento con ricche stampe a carboncino, mentre totem di pneumatici avvolti nel cellophane alludono ad un astratto cortile per biciclette.
I tratti estetici caratteristici di questa emergente stilista inglese (diplomata alla Central Saint Martins) ci sono tutti, ma in questa collezione esplodono in un caleidoscopio innovativo di colori e forme: trame, fantasie, grafismi e, soprattutto, texture metalliche. Modernità e artigianato sapientemente giustapposti.
Per la collezione estiva, Sadie Williams si è ispirata ai biker americani, ai punk londinesi e alle gang Bosozuko giapponesi. Non manca nessuno degli elementi tipici dell’universo dei riders e del motocross: il chiodo, il berretto da motociclista, l’anfibio, la tuta, il fazzoletto al collo (che fanno molto Marlon Brando). Solo che Sadie Williams li rende vividi e contemporanei grazie alle sue straordinarie grafiche.
Il tessuto, in Sadie Williams, è sempre protagonista, specie quello lucido. Il tipico motivo patchwork della designer qui è riprodotto su gonne (corte o al polpaccio) e giacche in un motivo a scacchi blu, rossi e verdi e rielaborato in un ricco tessuto jacquard/trapuntato, creato in Italia con la designer del tessuto Alice Timmis.
Le giacche da motociclista sono reimmaginate con spalline trapuntate e gomiti color acciaio. Le amatissime stampe scintillanti sono esagerate per permettere alle giacche di esprimere tutto il loro intenso potenziale. Eleganti e funzionali.
Un’eleganza che non ti aspetti, proprio grazie all’utilizzo del lurex e dell’organza, che donano a tutta la collezione audaci bagliori di luce e colore.
Vivide stampe grafiche, astratte e bizzarre, appaiono sulle sciarpe, sui top e sulle gonne, in un vortice di blu cobalto, rosso e giallo a fare da contraltare al bianco e nero.
A smorzare tutto questo scintillio e questa furia di colore e luce ci pensano le silhouette, audaci sì ma senza fronzoli e a loro modo semplici. Non ci sono né ironia, né caricature. Perché il punk è (ancora) una cosa seria: una filosofia di vita; un modo di guardare il mondo; un sistema di valori.
Romina Velchi