La colorata provocazione di un gioiello di design
Libera interpretazione: sono queste le due parole che saltano subito alla mente osservando per la prima volta la collezione autunno/inverno 2018 firmata Lora Nikolova. Chiamarli bijoux sembra improprio e limitativo, sono piccole opere d’arte quelle nate dal genio creativo della designer bulgara.
Il sodalizio storico tra moda e arte si rinnova e prende nuova vita in questa collezione. Il riferimento più immediato ci riporta all’astrattismo di Kandinskij, i richiami sono infatti evidenti sia nell’uso dei colori che in quello delle forme geometriche. Negazione della realtà a favore dell’esaltazione dei propri sentimenti: è questo lo spirito vitale con cui nasce l’astrattismo e che ritroviamo in parte anche nella filosofia di Lora Nikolova. I suoi gioielli rispecchiano la sua interiorità, sono estensioni di sé, specchio delle suggestioni della sua anima e, portando alta la bandiera simbolo della libertà di espressione, la designer riesce a concretizzare questo senza lasciarsi soggiogare dalle convenzioni e dagli schemi.
Il rimando a Kandinskij è pura “licenza poetica”, in quanto la reale fonte di ispirazione dichiarata dalla designer è rappresentata dal movimento artistico Memphis. Non abbandoniamo del tutto l’ambito artistico, ma facciamo un balzo in avanti nel tempo fino agli anni Ottanta. Il minimalismo del decennio precedente, impersonale e lezioso, stava stretto al collettivo milanese che nel 1981 decise di fondare il movimento. Progetti arditi, stravaganti e quasi sfrontati, venivano realizzati unendo l’uso di colori accesi e vivaci alle forme geometriche, in una commistione tra Art Dèco, Pop Art e Kitsch. Ed ecco che il collegamento con la collezione Stuck inside Memphis ci viene servito su un piatto d’argento. Osservando le creazioni della Nikolova sembra di vedere la decostruzione di uno dei pezzi iconici del movimento Memphis, come la libreria Carlton di Ettore Sottsass.
Curioso è anche il paradosso che sta nell’esprimere idee astratte come pulsioni e percezioni, attraverso oggetti concreti e basilari come le forme geometriche. La designer è riuscita a colmare questo divario annullando la staticità grazie ad una sapiente composizione di intrecci nei quali triangoli e quadrati perdono la loro rigidità per fondersi nell’insieme.
Un design concreto ma al tempo stesso inconsueto che suscita ottimismo e slancio vitale. Assistiamo alla combinazione di diversi materiali in un gioco di scomposizione e assemblaggio che sembra casuale ma che al caso non lascia nulla. Ogni struttura, studiata e misurata, risponde ad un’abile scelta di colori, volumi, forme e spessori. Una rete di fili metallici sottilissimi costituisce il fulcro e la base di assemblaggio sul quale viene costruito il gioiello. Materiali semplici e quotidiani come vetro, legno e plastica vengono amalgamati insieme a più ricercate resine , metalli e pietre semipreziose. I colori sono fervidi e luminosi: l’energia consapevole del rosso caldo e vitale, la forza prorompente del giallo, la giocosa quiete del verde acqua, l’elettricità intensa del blu. Tutti riportati all’ordine dal bianco e dal nero che, colorando anche i patterns geometrici disegnati su alcuni pezzi, fungono da elementi unificanti e da contrasto con le altre nuances.
Se nell’arte il movimento Memphis nasceva come antitesi del minimalismo, i pezzi di questa collezione al contrario possono essere un accessorio vincente che va ad arricchire lo stile minimale di un outfit fatto di capi basic. Oltre alle collane, tra le proposte troviamo anche bracciali, spille ed orecchini. Tutti i pezzi sono abbinabili fra loro ma assolutamente diversi l’uno dall’altro. Bando alla noiosa parure per lasciare spazio al brio e alla dinamicità di uno stile più allegro e meno impostato.
Ogni collezione di Lora Nikolova ci rimanda in qualche modo al mondo dell’arte per l’unicità e la particolarità delle sue proposte. Due campi magnetici, moda e arte, segnati da forze di attrazione e di repulsione, e che convivono insieme con armonia nel background culturale della designer e nel suo atelier creativo sul Naviglio Pavese di Milano.
Lucia Francinella