Fantasie iconiche e colori sgargianti, l’inverno di Emilio Pucci sta arrivando
Estetica e arte in una sola parola: moda. Un’ideale femminile ultra contemporaneo ma già definito negli anni ’60/’70 del secolo scorso da Emilio Pucci, “the prince of prints”.
Sono passati anni da quando il nobile creative designer rivoluzionò gli abiti dell’élite più affascinante del fashion system.
Colori, velature, stampe e tanta freschezza, forse la stessa che Pucci sentì quel giorno in montagna, in Svizzera, quando nella sua mente stava iniziando a disegnare il suo primo modello sportivo. Una vera rivoluzione che ancora oggi continua a influenzare l’armadio di ogni donna composto da un turbinio di motivi psichedelici, temi etnici e stampe policrome. Sono questi gli abiti firmati Emilio: sono specchi che riflettono l’animo della donna moderna, una viaggiatrice sofisticata dallo spirito libero come il vento dell’inverno che verrà.
Leggerezza e dinamismo contraddistinguono le creazioni di Pucci per il periodo subito successivo all’estate, un alternarsi di fantasie e forme che fanno della figura femminile un quadro in movimento in un gioco dove a sfidarsi sono gli eccessi della controcultura e l’ambiziosa alta moda.
Lo charme del principe vede capi dalla malinconica eleganza atletica, una memoria lontana ma allo stesso tempo moderna grazie alla nuova silhouette “layered”.
La collezione che anticipa l’autunno 2019 è una sfida alle proporzioni retrò: linee corte, svelte e scivolate per abiti a coste sottili, minigonne in vinile dai colori sorbetto o giacconi in sherling laccato dalle tinte pastello, tuniche svasate e pajiama pants portati con disinvoltura per un casual sofisticato e très-chic. Un’eleganza atletica ed eccentrica, fatta di sovrapposizioni stilistiche, che rende omaggio al genio creativo Pucci con una reinterpretazione di uno stile non troppo passato.
Sono le stampe, infatti, le vere protagoniste della collezione. Frutto di un redesign partito dallo studio dell’archivio di Emilio Pucci, le nuove fantasie proposte hanno nomi suggestivi: Fortuna, Burle, Vallauris e Mirabilis; una sorta di formula magica che vede lo stesso logo “Emilio” reinventato in un lettering giocoso che bene fa intendere lo spirito rinnovato della maison fiorentina.
Come il ritratto di Dorian Grey, la bellezza e il fascino del “prince of prints” resteranno immutabili per sempre in un movimento caleidoscopico di colori e figure astratte; realtà e fantasia insieme in un ricordo presente che si chiama Emilio Pucci.
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Camilla Bordoni
