Tre giorni di festa a Maastricht per pensare e per raccontare un mondo più inclusivo.
Fra il 15 e il 17 giugno, il FASHIONCLASH festival di Maastricht ha accolto oltre 150 designers, provenienti da Paesi Bassi, Germania, Italia, Portogallo, Finlandia e Uruguay. Tre intensissimi giorni di dibattiti, contest, mostre, sfilate e spettacoli hanno richiamato non solo l’attenzione di designer e di esponenti del settore, ma anche quella di rappresentanti di enti culturali ed educativi, di musicisti, di film-maker e di compagnie di danza.
Il festival è nato nel 2009 per dare spazio ai nuovi talenti provenienti da tutto il mondo e, nel suo decimo anniversario, ha confermato la sua fama di appuntamento irrinunciabile per tutti i designer emergenti. Occasione d’incontro fra spiriti innovativi e con background differenti, la manifestazione ha dimostrato, ancora una volta, di avere una natura trasversale: non solo passerelle a mostrare i nuovi fashion trend, bensì è stata un tentativo di rafforzare il legame fra i nuovi talenti e le istituzioni educative, e di coniugare le discipline artistiche con la moda. Resta protagonista incontrastato il grande pubblico.
Il tema cardine di quest’anno è stato «Fashion my religion!». È stato scelto così di trascendere dalla definizione generale di moda ed i nuovi talenti sono stati invitati a focalizzarsi su tematiche d’interesse sociale, con l’obiettivo di favorire una maggiore integrazione fra culture diverse. In faccia ad una volontà di rinnovamento, la relazione fra fede e moda ha ispirato i giovani designer che hanno proposto disruptive look, segno di un desiderio di rottura con i taboo religiosi.
Il festival è stato inaugurato venerdì 15 giugno a Gashouder, ed il dibattito ha avuto luogo presso la Pink Church, nella storica piazza di Vrijthof.
La serata di sabato è stata interamente dedicata ad una sfilata, a cui hanno partecipato oltre trenta designer e dodici talenti provenienti dalla Maastricht Academy of Fine Arts and Design. Lo show si è concluso con l’assegnazione di quattro riconoscimenti: il FASHIONCLASH Festival Award è andato a Filipe Augusto, il KALTBLUT Magazine Award a Henkjenz, lo CHAPEAU Magazine Talent Award a Nathan Klein e il Vancouver Fashion Week Award a Steven Vanderyt and Rita Sá.
A conclusione del festival, la giornata di domenica 17 è stata animata, presso il LAB Building, da tre spettacoli e da un dibattito, organizzato con la collaborazione di MIND FASHION e nel quale sono intervenuti Maaike de Haardt, Dai Rees, José Teunissen, Ben Wubs, Adam Peacock e Mariangela Lavanga.
Manifestazione di diverse culture, contrapposizione fra tradizione e modernità, espressione e propensione verso temi di rilevanza sociale: il FASHIONCLASH festival 2018 è stato tutto questo, un tentativo di svecchiare i taboo religiosi, per cucire un nuovo modo per approcciarsi alla fede e alla religione. Al FASHIONCLASH festival sono nate nuove storie di moda.
Quali sorprese ci attenderanno il prossimo anno?
Valentina Femminilli