Too Much Johnson, il film perduto di Orson Welles, Mimesis / Cinema, 2018 (Con una prefazione di Paolo Mereghetti)
Storia di un film perduto. L’opera prima di Orson Welles risorge dalle sue ceneri dopo un fantomatico incendio che avrebbe distrutto l’unica copia di Too Much Johnson, realizzato dal regista all’età di soli ventitré anni nell’estate del 1938. È una scoperta straordinaria che a tratti si tinge di giallo e che ci riporta indietro nel tempo, prima ancora che uno dei capolavori cinematografici di tutti i tempi lo consacrasse nell’Olimpo dei registi. A ottant’anni dalla sua realizzazione, nonché a dieci dal suo ritrovamento casuale in un magazzino di Pordenone, Massimiliano Studer recupera la memoria di questa pellicola, ricostruendo minuziosamente la personalità di un giovanissimo Welles e dedicando particolare attenzione al contesto storico della sua New York degli anni Trenta: elementi che ritroviamo poi trasfusi nel mediometraggio. Un libro che prende le forme del romanzo d’avventura, con una precisa bibliografia e corredato da interviste, tra cui quella a Ciro Giorgini, e ricerche multimediali. È un viaggio alla scoperta di un nuovo Orson Welles, forse più autentico, che ci riconsegna «un piccolo grande tassello che mancava alla critica per comprendere la complessità del cineasta statunitense» non modificando, se non in meglio, il suo mito nato dopo l’uscita di Quarto Potere.