Max Mara Resort 2020: tra cultura, ispirazioni e rinascita
Il Neues Museum di Berlino diventa la perfetta scenografia per presentare l’ultima collezione di Max Mara, in occasione del trentesimo anniversario della caduta del muro.
Ispirato proprio dal clima artistico, il brand rende omaggio a questa città, scegliendo uno dei musei di reperti preistorici più importanti al mondo.
Tra le ampie e lunghe scalinate in cemento sfilano modelle dal look naturale, capelli tirati indietro che lasciano scoperto il viso, mettendo così in evidenza orecchini, ma anche collane e bracciali in metallo, risultato di una collaborazione con la designer di gioielli Reema Pachachi.
Il focus è posto sul punto vita mediante l’utilizzo di cinture annodate o fissate sopra abiti, pantaloni, gonne, giacche e trench. Gli altri elementi che rappresentano un continuum con la tradizione e la storia del marchio emiliano sono i pantaloni a palazzo e le spalle importanti. Elementi tanto cari a personaggi come David Bowie e Marlene Dietrich, i quali, grazie ai loro percorsi artistici e al loro stile, sono diventati fonte di ispirazione.
È proprio nell’ultimo total white look proposto in passerella che sono concentrati tutti i temi della collezione.
A un pantalone a palazzo è abbinato un cappotto in cashmere e lana double face impreziosito da applicazioni ispirate alle porcellane di Meissen (altro richiamo all’eredità tedesca, alla sua storia). Questo prende il nome di Special Berlin, omaggio alla nascita della Germania unita dal 1989.
I colori sfumano dal marrone al bianco, passando per il grigio ardesia e il rosso accesso, in una palette cromatica che dà infinite possibilità di scelta. Dai tessuti più pesanti per i copri abiti, ai più leggeri dei dolcevita, che mostrano la pelle in trasparenza. Gradualmente dai toni più scuri e intensi si passa alla totale assenza di colore, a quel bianco gesso che rappresenta la fine di un percorso. Come quando da un periodo buio e grigio si scorge un faro, una speranza ritrovata in cui tutto, finalmente, diventa possibile.
Laura Camarda