Sistan Varvara ricerca nuove forme e linee, creando un movimento spaziale: tutto ruota intorno ad un attimo di vita, un battito di ciglia che può durare per sempre
Le emozioni sono difficili da suscitare. Moltissime volte sono artisti, cantanti o produttori cinematografici a farle nascere, e sempre in un modo differente: un dipinto riesce a commuoverci fino a farci brillare gli occhi, una canzone ci fa ondeggiare immergendoci nei nostri ricordi, o un film riesce a farci ridere a crepapelle oppure rattristarci con emozioni forti quanto un pugno nello stomaco.
Lo scopo di queste opere è far provare sensazioni emotive alle persone, riuscire a trasmettere tutto ciò che l’esecutore della stessa prova in quel momento o in quel periodo della propria vita, condividendo uno stato d’animo e rendendo consapevoli e partecipi tutti coloro che si imbattono nella sua creazione.
Lo stesso principio è valido nel campo della moda.
Gli abiti sono considerabili opere d’arte con lo scopo di trasmettere il punto di vista dello stilista che, utilizzando i corpi delle modelle come tele bianche e tessuti ed accessori come strumenti di pittura, ci racconta la propria visione del mondo e la sua storia personale, condividendo forti emozioni.
Questo principio è molto evidente nell’ultima collezione di Sistan Varvara, emergente stilista ucraino, che attraverso le sue ultime creazioni per la stagione F/W 2018/19 – caratterizzata da colori audaci e tagli classici – vuole trasmettere un messaggio di speranza e di unione.
Il suo uso estremo di forme geometriche e linee allude, infatti, alle divisioni interne del suo Paese di origine, che il designer, però, prova a contrastare con uno stile leggibile attraverso una chiave di lettura differente.
Un altro aspetto fondamentale della collezione è sicuramente il concetto di ragionamento permanente, ovvero l’interazione tra un inizio spirituale ed un mondo materiale, con una continua ricerca del ritmo delle linee e del senso di movimento nello spazio.
La collezione è composta da abiti raffinati ed innovativi, elementi unici che richiamano continuamente la visione prospettica dello stilista.
Modelli e modelle sfilano in passerella accompagnati da suoni tribali e futuristici fusi tra loro, musica che riprende gli abiti – splendide fusioni tra passato e futuro – avvolti da un alone di misticismo.
Uomini con cappotti dalle forme essenziali adornati da cinture in corda dai quali sbucano camice oversize e pantaloni morbidi, abbinati a stivali quasi spaziali, si alternano a donne con abiti scivolati, composti dalla fusione di materiali completamente differenti tra loro, con sprazzi di colori eccentrici che richiamano il make-up estremo scelto dallo stilista per accompagnare le proprie creazioni.
Il marchio, nato in Ucraina nel 2016 prende il nome dallo stilista stesso: Varvara è affascinato dalla creazione di abiti fin dalla prima infanzia e dalla visione dell’abito come strumento di comunicazione capace di trasmettere la sua interpretazione del mondo, secondo la quale: « ogni parte del nostro pianeta ha la sua bellezza, che si tratti di paesaggio urbano o naturale poco importa, ogni immagine su cui i nostri occhi si focalizzano può essere bella ed ispiratrice, la bruttezza è una nozione molto soggettiva ».
Valeria Garbagnati