Ormai è risaputo: quality over quantity, sono proprio i brand come Rudolf che vanno ad aumentare la veridicità di questa affermazione.
Lisa Mladek e Antonia Maedel, creatrici di Rudolf, sono intransigenti se si parla di manifattura dagli standard altissimi: lo scopo delle loro collezioni è infatti creare abiti durevoli nel tempo.
Nelle proposte FW20 – completamente unisex – prevalgono i colori neutri: neri e bianchi vengono utilizzati per maglioni, pantaloni e lunghi e pesanti cappotti. Ad accendere la palette delle note di rosa antico e di blu intenso.
Gli abiti parlano da sé, non hanno bisogno di essere arricchiti inutilmente, hanno tutti linee pulite e sono caratterizzati da una silhouette lineare e priva di fronzoli.
La forte passione per i materiali di qualità e per le tinte naturali ha portato le due designer a creare collezioni, sia di abbigliamento che di accessori per la casa, utilizzando pura lana merino certificata.
Cercando di ridurre al minimo il loro impatto ambientale, scelgono inoltre di usare unicamente tinte naturali prodotte a Vienna, colori a base vegetale e lana e tessuti ricavati da risorse rinnovabili.
Fondato nel 2014, il brand viennese ha come scopo principale quello di prolungare la vita di un capo, investendo tempo e ricerca nello sviluppo dei materiali, attingendo da produttori locali che siano in grado di mantenere alti gli standard qualitativi.
Le due designer hanno una visione ben precisa, ovvero conciliare l’artigianato tradizionale con tecnologie all’avanguardia. In base al progetto decidono di collaborare con determinati produttori selezionando fornitori che restino all’interno del territorio viennese, o comunque che non superino un raggio di 150km dalla città.
Questa scelta garantisce uno stretto legame con i fornitori e un maggior controllo sul processo di produzione dei capi.
L’etica alla base è quella di creare un processo di apprendimento circolare e cercare di imparare sempre qualcosa di nuovo in merito a come minimizzare gli sprechi e l’inquinamento.
Rudolf non conosce la parola “spreco”: ogni singolo scarto viene riutilizzato per realizzare bottoni, frange ed altri elementi per decorare i capi, come è stato fatto per una selezione di meravigliosi poncho azzurri arricchiti da frange multicolore.
Come per ogni collezione, anche la FW20 guarda al futuro: non sono capi da una stagione, infatti, ma superano i trend e diventano classici.
Chiara Gandini