La boutique milanese Campomaggi in Corso Como cambia look. Come? Grazie all’azienda di abbigliamento Made in Italy Ibrigu
Cambiamenti. Tutti ne facciamo nella vita. Le persone, gli oggetti, i luoghi cambiano, mutano la loro forma in continuazione… Ma che cosa sta a significare concretamente il termine “cambiamento”? Il sostantivo si riferisce a tutte quelle cose o situazioni che risultano agli occhi ed alla mente diversi da ciò che erano prima, sia che si parli di trasformazioni drastiche, sia che si parli di piccole, ma convincenti modifiche. E se poi il sostantivo in questione divenisse sintomo anche di miglioramento, sicuramente i risultati ottenuti dal cambiamento in questione sarebbero sicuramente ottimi.
Insomma, esistono momenti nella vita, in cui tutto inizia a sembrarci così ordinario e statico. Ed è proprio in questi momenti che si decide di cambiare, di migliorare…di riordinare l’ordinario per poter dar vita a qualcosa di straordinario.
Ed è proprio questo ciò che è successo alla boutique milanese Campomaggi, uno degli store più importanti del lusso Made in Italy, situato in Corso Como, via dello shopping per eccellenza nella capitale della moda italiana e zona in cui la spinta al cambiamento è decisamente forte. Come? Dopo un importante progetto di ristrutturazione la boutique milanese ha riaperto i battenti, presentandosi del tutto rinnovata, grazie all’inedita partnership con Ibrigu, azienda di abbigliamento ed accessori Made in Italy specializzata nella lavorazione sartoriale di tessuti pregiati e rari.
Avvenuto in occasione dell’ultima settimana della moda milanese di settembre, questo re-opening ha svelato al pubblico un’identità più forte e riconoscibile del brand Campomaggi, un’immagine autentica, artigianale, devota alla promozione in tutto e per tutto dei concetti di “fatto a mano” e “realizzato in Italia”; un’immagine che si svela attraverso l’utilizzo di nuovi arredi ed installazioni creati appositamente per l’occasione, che sono stati in grado di esaltare l’anima artigianale che accomuna entrambi i brand.
‹‹Marco Campomaggi ha trovato in noi una radice autentica sia come ideali, sia come prodotto che risulta vicino al sentire di Campomaggi›› raccontano Luca e Franco Briguglio di Ibrigu ‹‹Le nostre aziende hanno due profili che valorizzano l’artigianalità italiana e questa collaborazione è nata in modo spontaneo grazie a una condivisa idea di Bello ››.
Insomma, ciò che ha portato i due brand a scegliersi a vicenda è stata proprio la capacità di sentire e capire l’essenza della materia prima e di farla rivivere in prodotti unici, lavorati da sapienti mani artigiane. Non solo, perché entrambi hanno dimostrato nel corso degli anni un’attenzione quasi maniacale alla selezione delle materie prime ed alla cura dei dettagli che rendono ogni prodotto un vero e proprio “pezzo dell’anima” dei due creativi Marco Campomaggi e Franco Briguglio.
E non finisce di certo qui la storia, poiché da questa collaborazione ne è nata anche una capsule collection creata ad hoc da Ibrigu, in occasione della riapertura dello store, in grado di abbinarsi perfettamente alla nuova collezione SS19 di Campomaggi. E proprio in occasione del cocktail party di inaugurazione, che si è tenuto nel nuovo store durante la scorsa Fashion Week, splendidi capi realizzati a mano dalla lavorazione di tessuti preziosi firmati Ibrigu e provenienti da originali kimono giapponesi hanno affiancato le nuove proposte della linea Campomaggi; modelli per una donna moderna, che ama lo stile minimal chic, ma con dettagli che fanno sempre la differenza. Modelli originali, appartenenti alla linea Celestina che propongono nuove forme di pelle non lavata e declinata in diverse varianti: dal cuoio monocolore con borchie alle combinazioni multicolor, dal laminato alla vernice.
Insomma, una collaborazione questa, che nasce dallo studio delle origini di entrambi i marchi, delle loro peculiarità e dei loro valori. Un progetto di re-styling mirato a creare uno “spazio della collezione”, un luogo in grado di ospitare oggetti di pregio e che ama raccontare la storia di ciò che espone. In altre parole un “luogo del tempo”, una wunderkammer di oggetti preziosi … uno spazio pregno di significati sottesi, che conduce in maniera inconscia il visitatore a calarsi in una realtà intrisa di riferimenti e suggestioni, in cui scoprire passo dopo passo le peculiarità di ogni singolo prodotto esposto.
E allora è proprio il caso di dirlo: la continuità ci dà le radici; il cambiamento ci regala i rami, lasciando a noi la volontà di estenderli e di farli crescere fino a raggiungere nuove altezze.
Chiara Marconi